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Noi, Ancelle del Sacro Cuore di Gesù, consideriamo
il nome della Congregazione un dono della Provvidenza:
lo abbiamo ricevuto dalle mani della Chiesa nel 1886.

 

Raffaella Maria e le sue consorelle, agli albori della loro vocazione, furono
riconosciute con altre denominazioni che, qui, vogliamo ricordare:
un succedersi di nomi che s'intreccia con le  complesse
vicende storiche legate alla fondazione dell'Istituto.

Il primitivo nucleo di novizie e postulanti che,
si riunì a Cordova attorno alle sorelle Porras,
portò il nome ricevuto dal Vescovo Ceferino Gonzáles il 30 dicembre 1876:
Adoratrici del Santissimo Sacramento e Figlie di Maria Immacolata

 

Dal 14 aprile 1877, giorno in cui il Cardinale Moreno
concesse l'approvazione diocesana alla Congregazione permettendone
l'insediamento a Madrid, Raffaella Maria, Dolores e le altre consorelle
furono conosciute come Riparatrici del Sacro Cuore di Gesù.

 

Il 12 giugno 1885, la Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari, emise un
decreto con il quale notificò all'Istituto la necessità di cambiare nome:
la parola "Riparatrici" destava perplessità di natura teologica
e ingenerava confusione con altre Congregazioni esistenti.


Raffaella Maria, il 24 ottobre 1885, nel firmare l'istanza diretta
al Prefetto della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari,
con cui chiedeva il Decretum Laudis (Decreto di Lode),
documento necessario per l'approvazione pontificia dell'Istituto,
si dichiarò disponibile a cambiarne il nome.

 

Il 24 Gennaio 1886 la Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari
emise il Decretum Laudis, con il quale lodava e raccomandava
l'Istituto fondato da Raffaella Maria e Dolores e gli attribuiva
il nuovo nome di Ancelle del Sacro Cuore di Gesù.

 

La gioia che le  Religiose provarono nel ricevere il documento,
fu attenuata da quel cambio di nome:
col tempo, però, ne scoprirono la ricchezza di significato e giunsero ad asserire
che nessun altro nome avrebbe potuto esprimere meglio la loro vocazione.

 

La parola Ancella, infatti, indica
quel legame profondo che unisce la religiosa al Cuore di Gesù:
una vita di totale consacrazione a Lui in un rapporto, unico e definitivo,
che conduce a far propri i Suoi sentimenti ed i Suoi atteggiamenti.

 

Questo nome, poi, è per noi un costante riferimento
a Maria, la prima Ancella del Signore:
guardando a Lei s'impara ad essere contemplative nell'azione,
a meditare nel cuore la Parola e, a metterla in pratica,
docili al suo invito: "Fate quel che vi dirà".

 

A ragione, quindi, il 25 marzo,
solennità dell'Annunciazione del Signore,
è, per l'Istituto, giorno di festa.

 

Un evento in cui, con speciale intensità,
in ogni Ancella risuona la voce di Raffaella Maria che dice:
«Imita la Vergine Maria, figlia mia, imitala davvero».
 
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