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Lo stemma delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù
riporta in sé, con simboli e scritte,
la missione e il nome della Congregazione.

 

Gli studi sino ad oggi effettuati permettono di asserire
che all'origine si trattò di un sigillo o timbro ufficiale,
la cui elaborazione grafica non fu immediata.

 

Nel 1880, ad appena tre anni dalla nascita dell'Istituto,
Madre Maria del Sacro Cuore, al secolo Raffaella Maria, manifestò
la necessità di un sigillo, o timbro, per ufficializzare i documenti.

 

Se ne propose uno, di forma ovale dapprima, tonda poi,
che recava in sè l'immagine di un ostensorio con l'Eucaristia
ed il nome che identificava la Congregazione in quegli anni,
ovvero Reparadoras del Sagrado Corazón de Jesús.

 

La ridenominazione della Congregazione Religiosa in
Ancillæ Sacratissimi Cordis Jesu (Ancelle del Sacro Cuore di Gesù)
aprì, nell'anno 1886, una nuova fase di ricerca e proposte.

 

Nel 1890, impresso a secco su carta da lettera, c'è già il sigillo:
ha in sè l'immagine definitiva ma il nome dell'Istituto è in spagnolo.
Per il sigillo con la scritta in latino, ad uso internazionale,
si dovrà attendere la circolare del 31 marzo 1925.

 

Tra curiosità e stupore, approfondiamo
l'immagine del sigillo - fedelmente ripreso come stemma -
offrendo una lettura dei suoi simboli.

 

Prima di tutto, il Cuore di Cristo, trafitto dalla lancia,
segno eloquente della misericordia di Dio per l'uomo.
Contemplarlo è immergersi nel mistero del "Dio che salva".

 

E' un Cuore "aperto per sempre":
sangue ed acqua, in basso alla trafittura,
simboleggiano il torrente di Grazia effuso sull'umanità.

 

Una fiamma inestinguibile arde in quel Cuore, come in una fornace,
segno dell'Amore di Cristo per il Padre e per l'umanità.

 

La croce è il luogo della suprema rivelazione di quest'Amore:
su quel legno, infatti, Cristo si offre per la salvezza del mondo,
insegnandoci ad amare gli altri, fino al dono della vita.


Una corona di spine è posta su quel Cuore,
ad evocare i peccati e le sofferenze degli uomini di ogni tempo
di cui il Figlio di Dio si è fatto carico salendo sulla Croce.

 

Il trigramma JHS - Gesù Salvatore degli uomini -
e i raggi, che campeggiano sullo sfondo, indicano
il Cuore di Cristo come sintesi del mistero pasquale,
che è mistero di luce e di vita, fonte di speranza per tutti.

 

La catena unita al trigramma JHS,
alla croce che lo sormonta e ai tre chiodi in basso,
esprime l'identità dell'Ancella: la sua appartenenza a Cristo
e il desiderio di collaborare all'opera della Redenzione,
come parte di quel "corpo" che è la Congregazione Religiosa.

 

La forma circolare della catena, i raggi e il trigramma JHS
sono un esplicito richiamo all'Ostia consacrata:
le Ancelle del Sacro Cuore di Gesù sono chiamate a porre il Vero Amore,
misticamente presente nell'Eucaristia, all'adorazione dei popoli.
 

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