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La Famiglia ACJ su FEDE e CARITÀ

Dal 26 al 28 aprile 2013 la Famiglia ACJ, realtà laicale costituita dai vari gruppi che gravitano intorno alle comunità delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù della Provincia d'Italia, si è riunita a Subiaco, presso il monastero di Santa Scolastica, per riflettere sul tema: La carità è la forza della fede... la fede è la fortezza della carità.

Nella prima serata è stato inaugurato anche il sito ufficiale della Provincia d'Italia della Congregazione Religiosa, un sito di natura istituzionale con fini non solo illustrativi della missione specifica delle religiose, ma anche "supporto affidabile" per storici e operatori della comunicazione: non si tratta, quindi, di una semplice brouchure online. Nella presentazione, il webmaster Fortunato Ammendolia, ha detto: "Con le Ancelle, si è cercato di porre all'adorazione dei popoli del web, Cristo, e le meraviglie del Suo operato... che non si possono racchiudere solo in piccoli riquadri o foto... limiterebbero... occorre narrare queste meraviglie, in linguaggio corrente e in una molteplicità di vie; parole di approfondimento, quindi, sono state necessarie".

La notizia sull'evento e sulla pubblicazione del sito è stata diffusa anche dal SIR, Servizio d'Informazione Religiosa:

Le interessanti relazioni, tenute da Nurya Gayol (acj) e Jarek Wysoczanski (fc), unitamente all'itinerario liturgico e artistico, hanno messo dinanzi agli occhi di tutti, con vari linguaggi, il tema affrontato e favorito l'Incontro.

Si riporta, in sintesi, quanto emerso nelle sessioni di approfondimento, usualmente chiamate "lavori di gruppo":

"Non scoraggiarsi dinanzi alle difficoltà: la fede sostiene quegli atti di carità che portano fino al martirio. E' bello essere di Dio nella gioia, come fece la fondatrice Raffaella Maria. L'innamorato di Dio, sa leggere negli eventi della vita, la volontà di Dio e vi si abbandona con fiducia".

"Avere una fede in movimento alimentata dalla preghiera e dal sacrificio. Superamento dell'egoismo che caratterizza il nostro tempo".

"Ritornare alle radici: il battesimo, la vita della fondatrice, la nostra iniziazione cristiana e al gruppo, ci aiuta a dire di Sì, con fede, e ad andare avanti con creatività".

"Il fondamentarsi nella fede va coltivato nell'ascolto della Parola di Dio. La prima forma di carità è accogliere l'altro senza giudicarlo: la fede va dimostrata cominciando a vedere Dio nel nostro prossimo. Più che affermare delle dottrine è un incontro con l'Altro/l'altro. L'immagine del vento ben suggerisce il dinamismo della fede e della carità, docili allo Spirito".

"Leggere nella propria vita l'opera di Dio, o leggerla attraverso la testimonianza di vite sante, offerte: questo alimenta la fede; occorre aprirci al cambiamento".

"La fede poggia sulla certezza dell'amore di Dio per noi: è Lui che fa il primo passo, ci parla per primo".

"La fede è fonte di serenità, ti fa accettare il dolore, la morte, vivere la prova con la preghiera. Come nell'itinerario artistico, contemplando la figura di San Benedetto, la fede porta ad una azione educativa che sa correggere ed incoraggiare".

La superiora provinciale Tiziana Petripaoli acj, nelle prospettive ha detto: "Lo Spirito ispira, lavora, oltre il nostro organizzare, creando meravigliosa armonia che apre allo stupore, e fa esclamare: «Ci è stato ispirato lo stesso messaggio e ciascuno lo ha espresso secondo il suo specifico» ... Dove andiamo? Si nota la presenza dei cristiani in questo mondo? Quali stili di vita, proposte sociali, criteri di contagio? Andare oltre la fede ricevuta ... occorre passare ad una fede con la "F" maiuscola ... c'è bisogno di una nuova umanità, che sappia offrirsi ... i cristiani devono saper sostenere il mondo con fede ... la famiglia ACJ può cominciare a "sostenere" la missione dell'Istituto, così sarà fermento, espressione di una fede viva, un'espressione creativa dell'applicazione del Concilio Ecumenico Vaticano II. Occorre andare oltre il tempo che si vuole, per essere cristiani autentici. Dal punto di vista applicativo: lettura personale della Parola di Dio che mi apra gli occhi sulla vita quotidiana; esercitarsi sull'inno paolino sulla carità, con inquietudine; Eucaristia; lasciare percepire all'altro il bello che c'è in Gesù Cristo e nella Chiesa. Ne scaturirà una nuova fede, una nuova carità".

La visione della superiora provinciale, che interpreta il pensiero delle Ancelle, va oltre il fare, punta all'essere delle realtà laicali della Famiglia ACJ. Gli atti ufficiali del Convegno sono di prossima pubblicazione.