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Madre Inmaculada Fukasawa acj al Sinodo sulla nuova evangelizzazione

La Superiora Generale, Inmaculada Fukasawa acj, ha partecipato al XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, tenutasi dall'11 al 28 ottobre 2012, sul tema La Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana. Pubblichiamo di seguito l'intervento tenuto dalla predetta, quale contributo alla riflessione.

«Sono nata in Giappone, un Paese non cristiano dove i cattolici non raggiungono l’uno per cento della popolazione. Ho scoperto la fede cattolica attraverso l’annuncio e la testimonianza della comunità delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù da cui ho ricevuto l’educazione. Conoscendole volli essere come loro. La fede e la vocazione religiosa sono i doni più grandi che il Signore mi ha regalato nella vita. Dalla gratitudine che provo sorge in me il desiderio di annunciare Cristo condividendo la gioia di credere in Lui, come dice il n° 9 dell’Instrumentum laboris.

E adesso, come religiosa di una Congregazione di vita apostolica femminile, in che modo realizzerei la Nuova Evangelizzazione? (Instrumentum laboris n° 96). Pensando a questa domanda mi vengono in mente le quattro sfide che abbiamo confermato nell’ultimo Capitolo Generale.

 

Prima Sfida: lasciare che il CARISMA sia in noi passione che si trasformi in abbraccio compassionevole verso tutti i dolori e animi la vita.

Constatiamo con profondo dolore che i poveri della terra non possono aspettare più. Dio si commuove davanti al dolore dei suoi figli e ne ha compassione. Siamo chiamate a entrare in questa COMPASSIONE, implicandoci con Lui nella trasformazione riparatrice della realtà, con audacia e opzioni concrete.

Sentiamo anche la necessità di approfondire lo stile educativo che sgorga dal carisma di riparazione di Santa Raffaella Maria per accompagnare le persone nel loro processo di crescita umana e cristiana. Il nostro abbraccio compassionevole si estende alle persone che cercano un profondo incontro con Dio offrendo loro la nostra adorazione eucaristica, di cui parla il numero 99 dell’Instrumentum Laboris.

 

Seconda sfida: Vivere con maggiore radicalità la nostra CONSACRAZIONE. Siamo donne consacrate. “Seguiamo Cristo da vicino, cercando l’identificazione con LUI”. Questo implica il lasciarci conquistare il cuore da Gesù, condividere i suoi sentimenti, i suoi interessi e progetti. Ci spinge a cercare Dio appassionatamente e a lavorare per la vita dei suoi figli.

Per poter vivere così dobbiamo ricordare che la nostra vita è già donata “a fondo perduto” come abbiamo pronunciato nel giorno della nostra professione perpetua.

Per affrontare i cambiamenti del mondo in coerenza con la nostra consacrazione, è necessario uno sforzo di discernimento, che ci aiuti a mantenere la libertà nella donazione e a fare scelte che ci portino al “magis” nella sequela di Gesù Cristo.

 

Terza sfida: essere donne che generano COMUNIONE. La comunione è il nostro modo di stare nel mondo che scaturisce dalla nostra vita eucaristica. Vogliamo situarci nella realtà cercando la comunione e impegnarci a costruirla lì dove non c’è.

Per prima cosa dobbiamo vivere la comunione tra di noi, essere grate e celebrare il fatto di essere state convocate da Dio.

Cerchiamo la comunione dentro la Chiesa attraverso il dialogo, il rispetto e la riconciliazione, aprendo sempre cammini di inclusione.

E’ una sfida anche procedere nella condivisione del carisma con i laici, collocandoci in una posizione di vera reciprocità.

 

Quarta sfida: avvicinarci ai GIOVANI.

I giovani sono il futuro della Chiesa e del mondo.

Sono loro ad avvicinarci al cambiamento e ad aiutarci a capirlo. Il contatto con i giovani ci disinstalla e amplia la nostra visione della realtà.

Vogliamo riconoscere ciò che di Dio è presente in essi, suscitando e accompagnando la loro ricerca di senso e aiutandoli a scoprire Gesù Cristo.

Queste sfide oggi sono chiamate a vivere la Nuova Evangelizzazione secondo la nostra consacrazione. La novità e la forza risiedono nel come viverle. Ciò ci invita a lasciarci trasformare da Dio, in modo da vivere con umiltà, passione e dinamismo, la nostra vocazione nella Chiesa.»